Una chiamata, tante risposte
Alcuni film descrivono meglio la realtà di un articolo o di un servizio televisivo. Opere cinematografiche che hanno raccontato con semplicità e pathos intricate trame di carattere finanziario.
In uno degli ultimi articoli ho condiviso con voi ciò che era risuonato in me vedendo il docu-film “The Social Dilemma”. Lo scorso fine settimana ho dedicato un paio di ore di tempo libero a gustarmi il film “Margin Call”. Un film del 2011 di cui diversi colleghi ed amici mi avevano parlato con entusiasmo. Il cast di qualità, la trama ben dipanata, i temi a me vicini hanno fatto volare via velocemente il tempo.
Margin Call
La vicenda si svolge nell’arco di 24 ore. Le scene sono principalmente all’interno di una banca d’affari newyorkese. Il mattino in cui viene licenziato in tronco, un manager della Gestione Rischi riesce a consegnare una chiavetta usb ad un giovane collega. Questo in poche ore analizza i dati ricevuti e scopre e rivela ai vertici dell’azienda che la banca è sull’orlo del fallimento.
Parentesi tecnica: spesso l’acquisto di grossi volumi di titoli di proprietà delle banche (quindi non per conto dei clienti) viene fatto prendendo a prestito parte dei soldi. Immaginiamo che la banca ABC compri il controvalore di 100 milioni di € del titolo “Affare Garantito”. Ha in cassa solo 60 milioni. E quindi 40 li prende a prestito da un’altra banca specializzata in questo tipo di prestito. O direttamente dall’intermediario che gli vende il titolo. Che, nel caso in cui il titolo scendesse parecchio di valore, può richiedere indietro in tempi rapidi il prestito, integralmente o in parte. Margin Call indica la chiamata a coprire i margini finanziari, ossia la richiesta di rientro dai prestiti avuti in concessione.
La finanza responsabile parte dall’alto?
Lungi da me spoilerare come prosegue il film. Vi svelo unicamente che ha molto a che fare con il comportamento etico degli operatori e dei vertici delle società finanziarie.
Anche in questo caso la narrativa cinematografica tende ad una visione manichea. Da un lato i buoni, dall’altro gli avidi e cattivi. In realtà sappiamo che, senza nasconderci le responsabilità e il danno procurato dal comportamento di alcuni, la realtà si tinge di diverse tonalità di grigio. Soprattutto occorre liberarsi dalla visione distorta secondo il quale il mercato finanziario preveda che al guadagno di uno corrisponda la perdita di un altro.
Nello stesso tempo, insisto su un aspetto per me vitale. E’ importante che ognuno di noi, in veste di risparmiatore, di manager d’azienda, d’imprenditore, di consulente finanziario, capisca che le scelte finanziarie sono strettamente legate alla vita che viviamo. E alle relazioni che vogliamo intessere. Semplicemente: auguro a voi (e anche a me) di riuscire a vivere e usare il denaro con gratuità, trasparenza, etica, determinazione nel raggiungimento dei vostri obiettivi. E sono certo che voi raggiungerete (e io con voi) traguardi importanti non solo da un punto di vista finanziario. Avremo la fortuna di essere circondati da una comunità di donne ed uomini che sanno vivere andando oltre il valore economico del proprio lavoro e delle proprie relazioni.