La luce della fiducia
Hai sentito anche tu parlare di transizione ecologica. Sai che questa esigenza dei nostri giorni è prioritaria per riuscire a garantire un futuro al nostro pianeta. E’ ancora più urgente nei momenti di crisi energetica in cui il fabbisogno di fonti alternative si fa sentire più forte. Perché quando accendi una lampadina, o guardi la tv, o anche adesso che stai leggendo queste righe su un device, dai per scontata l’energia elettrica necessaria per compiere queste azioni. E’ naturale che non ti fermi a pensare a come viene generata la corrente necessaria. Solo nei momenti di black-out capisci quanto siano stati preziosi gli studi e le applicazioni pratiche che nel XIX e XX secolo hanno portato la corrente elettrica nelle abitazioni di tutto il mondo. Come quelli di Thomas Edison.
CORRENTE CONTINUA O ALTERNATA?
La vicende del famoso inventore americano dell’Ottocento sono ben descritte nel film “Edison – L’uomo che illuminò il mondo” che ho recentemente visto. In realtà il film si dipana nella descrizione della contesa fra Thomas Edison e George Westinghouse. Il primo inventò la lampadina e si fece promotore della distribuzione dell’energia elettrica tramite il sistema della corrente continua. Il secondo, imprenditore, invece fu un convinto sostenitore delle teorie dell’ingegner Nikola Tesla. Che vedeva nella corrente alternata un metodo di distribuzione più efficace e meno costoso.
C’E’ CHI DICE QUA, C’E’ CHI DICE LA’
Entrambi avevano motivazioni e dimostrazioni per supportare le loro scelte. E, a meno che tu non sia un ingegnere o un tecnico, su argomenti specialistici come questo ti troveresti come me senza le competenze e conoscenze necessarie per esprimere un giudizio fondato e obiettivo in merito. E per dare ragione a una delle 2 parti senza ombra di dubbio.
Lo stesso può avvenire riguardo temi più attuali come la sostenibilità. Puoi discutere con me ore, giorni, settimane su temi come ad esempio “plastica sì, plastica no”, “veicoli elettrici sì, veicoli elettrici no”, e tanti altri dilemmi che riguardano argomenti simili.
Possiamo, anzi dobbiamo documentarci sulle questioni per le quali ci sentiamo ignoranti o abbiamo lacune informative.
Ma non hai anche tu timore di non riuscire a cogliere la verità nella miriade di informazioni che corrono, soprattutto sul web? Condivido con te il modo che ho trovato per uscire fuori dal labirinto in cui tutto è opinabile, in cui è valido tutto e il contrario di tutto: fidarmi.
LA FIDUCIA E’ IL LIEVITO DELLA CONSULENZA
Fidarmi di chi ne sa più, di chi ha studiato soluzioni che applica quotidianamente. Verificando le informazioni che condivide, capire se non sono dettate da interessi di parte e se trovano corrispondenza nella realtà concreta.
Ed è lo stesso approccio che è opportuno che tu abbia quando chiedi l’aiuto ad una figura consulenziale. Che sia un avvocato, un commercialista, un medico o un consulente finanziario. Parafrasando uno spot di diversi anni fa che recitava “L’ottimismo è il profumo della vita” possiamo affermare che “La fiducia è il lievito della consulenza” . Perché, come in un impasto la farina, l’acqua, il sale trovano nel lievito un fattore di moltiplicazione, così nella consulenza le competenze tecniche, le conoscenze, l’esperienza vengono aumentate, amplificate dalla fiducia. Fiducia in primo luogo del consulente nei confronti della persona che si rivolge a lui. Non ti è mai capitato di rivolgerti ad un esperto per un problema per te reale e importante ed essere snobbato e preso per ansioso? Se c’è questa fiducia da parte del consulente, sarà più semplice per il cliente ricambiarla e consolidare così progressivamente il rapporto.
SE NON PROVI, NON POTRAI MAI SAPERE
Mi aspetto la tua obiezione: “Non è facile fidarsi di una persona che non si conosce. E poi la fiducia non si può costruire a tavolino”. Condivido la tua perplessità e la naturale inclinazione alla diffidenza.
E ribadisco che la fiducia deve partire in prima battuta dal consulente. Nello stesso tempo la tua obiezione non può diventare un alibi. Ma anzi deve portarti a provare per capire se esiste la possibilità di sperimentare questa fiducia nei confronti di un consulente.
E’ anche per questo che io dò sempre la possibilità alle persone che si rivolgono a me (e anche a me stesso) di incontrarmi almeno un paio di volte prima di decidere se diventare miei clienti. Invito anche te, se sei in ricerca di una figura come la mia, di contattarmi per un primo incontro gratuito a mauro.ventura@finanzaresponsabile.it .Per cercare insieme di incastrare i primi pezzi del puzzle della fiducia. E illuminare così opportunità inesplorate come fece Thomas Edison con la sua prima lampadina