Giovani con gli occhi aperti
Emergenza ambientale, cambiamento climatico. Sono concetti che negli ultimi anni sono entrati nel nostro lessico quotidiano. E sono diventati familiari a chi non ha mai allenato più di tanto la propria coscienza ecologista.
Che cosa ha favorito questa consapevolezza? Chi ha aperto gli occhi sulle priorità rispetto alla salvaguardia del nostro pianeta?
Chi ti aiuta ad aprire gli occhi?
Se tu sei stato come me in Trentino e in Veneto dopo l’autunno 2018 hai capito che ormai i fenomeni meteorologici possono assumere anche sul nostro territorio il carattere di disastro.
Basti pensare a come le temperature sono sempre più alte in ogni stagione, a come nevica sempre di meno rispetto a 30-40 anni fa, ai fenomeni di scioglimento dei ghiacciai a noi vicini per comprendere il concetto di innalzamento delle temperature. E quando arriva la bella stagione si succedono precipitazioni di carattere temporalesco che vengono sempre più spesso definite “violente” e che assomigliano più ad uragani che a semplici fenomeni estivi.
Oltre ad un’esperienza diretta e concreta del cambiamento climatico, la pubblicazione nel 2015 dell’enciclica “Laudato si’” ha sdoganato “urbi et orbi” il concetto di “ecologia integrale”, ossia di un’attenzione dell’ambiente unita alla difesa della dignità della persona umana. Con la consapevolezza che ormai siamo interconnessi in una relazione planetaria.
Lo sguardo delle nuove generazioni
E poi c’è lei. Giovane, sensibile, caparbia, carismatica. Greta Thunberg. La ragazza svedese che ha trascinato migliaia di giovani in tutto il mondo nei “Fridays for Future”. Un movimento che ha scelto la via delle manifestazioni in piazza, in diverse parti del mondo, nelle giornate di venerdì, per testimoniare la preoccupazione e il loro impegno per contrastare i problemi ambientali. E sollecitare una risposta concreta e non di facciata da parte del mondo degli adulti, in particolare della classe politica.
Dopo aver letto nel 2019 il suo libro “La nostra casa è in fiamme”, ho visto in questo giorni il documentario “I Am Greta”, disponibile su una nota piattaforma streaming. E condivido qui le riflessioni che mi ha portato. Doverosa premessa: ciò che leggerai non è una dichiarazione a favore o contro la paladina dei giovani ambientalisti. Sono semplici considerazioni che derivano dall’aver approfondito un personaggio e il fenomeno collettivo che ha suscitato. E che, a mio avviso, chiunque si occupi a vario titolo di sostenibilità deve conoscere.
Si tratta di una donna giovane (quest’anno ha compiuto 18 anni), con una spiccata sensibilità, che la rende fragile e forte allo stesso momento. Fragile quando si emoziona arrivando a piangere in alcuni dei discorsi che ha pronunciato di fronte a capi di stato e di governo. Forte proprio perché in queste occasioni non ha usato giri di parole ma è sempre andata dritta al punto: dobbiamo agire subito, senza indugiare e procrastinare, se vogliamo che ci sia un futuro per il pianeta e per i giovani che vogliono crescere in armonia con l’ambiente.
Appare coerente nella sua immagine pubblica e privata: usa solo treno e auto elettrica. E ha raggiunto New York per la Conferenza Onu 2019 via mare dopo una traversata atlantica in un’imbarcazione a vela.
Insieme per il cambiamento
Mi colpisce soprattutto come, con pochi slogan, con la semplice proposta di uno sciopero collettivo degli studenti da effettuare ogni venerdì, ha saputo coinvolgere coetanei di ogni parte del mondo. E promuovere così un cambiamento dal basso, in cui il comportamento di ogni singolo individuo conta
Ti consiglio vivamente di leggere il libro e di vedere il docufilm . O comunque di approfondire la conoscenza di Greta e del suo messaggio.
E di diventare anche tu parte di questo cambiamento. Iniziando dalle abitudini quotidiane, da scelte di consumo critico e consapevole, da un lavoro che sia sempre più parte di un percorso di sostenibilità. E da decisioni d’investimento che rientrino coerentemente in questo quadro.
Perché, come dice Greta, “il mondo ha aperto gli occhi. E il cambiamento è ormai alle porte”