Ma l’impact investing funziona? Qualche numero
Alcuni giorni fa vi ho parlato dell’impact investing e delle sue caratteristiche specifiche all’interno del grande mondo dell’investire responsabile. Vi ho anche detto che questo modo di investire rappresenta ancora una piccola fetta della torta, benché stia crescendo rapidamente. Quello che non vi ho raccontato, però, è se effettivamente funziona.
Diciamolo subito: i dati non sono moltissimi e le serie storiche probabilmente non sono ancora sufficienti a tracciare una linea chiara sull’andamento degli investimenti “a impatto”. C’è però un pool di studiosi e analisti, raccolti sotto il nome di Network Globale dell’Impact Investing (GIIN), che ha recentemente fatto il punto sul fenomeno e gli ha dato qualche puntuale dimensione economica e finanziaria. Ecco cosa ne emerge, in sintesi.
Meglio degli investimenti tradizionali
Il 59% degli impact investors dichiara di aver avuto ritorni positivi se comparati ai tassi di mercato. In poche parole, ci ha guadagnato in media di più rispetto a quanto avrebbe ottenuto con investimenti tradizionali. Il 25%, invece, ha dichiarato ritorni nella media. Ciò significa che più di 8 investitori “a impatto” su 10 hanno avuto soddisfazioni pari o superiori a quelle dei loro colleghi “tradizionali”.
Tutti soddisfatti, o quasi
Ben il 99% di chi ha scelto un investimento di questo tipo, poi, dichiara di aver ottenuto performance finanziarie uguali (72%) o superiori (27%) rispetto a quanto si aspettava. Riguardo ai risultati sociali, economici o ambientali dell’investimento, ossia al loro “impatto” effettivo, la percentuale di soddisfatti scende a un pur ottimo 89%.
Pochi rischi, in generale
Sono pochissime le concrete fonti di rischio segnalate dagli investitori, che indicano fra i pericoli principali le questioni legate all’esecuzione del modello di business o alla gestione del rischio d’impresa. Qui il dato non sembra chiarissimo, ma sembra si possa desumerne che nel complesso le soluzioni di impact investing non contengono rischi significativi rispetto alla media.
Questo per darvi un quadro generale. Chi avesse voglia di approfondire può andare sul (bel) sito del GIIN e scaricare il report generale.