Decalogo RSI “made in Confindustria”
Responsabilità, sociale, impresa: 3 parole che, già singolarmente, hanno un alto peso specifico, e che unite possono costituire un importante vantaggio competitivo per le aziende. Confindustria ha riassunto nel Decalogo RSI questi concetti aggiornandoli all’industria 4.0.
L’idea del cambiamento è fondamentale per il cambiamento stesso. Essere determinati a cambiare atteggiamento significa aver svolto già metà del cammino. Questa sembra essere la strada intrapresa dalle imprese italiane e dalla loro associazione di categoria.
Sostenibilità e responsabilità sociale
Spesso si tende ad utilizzare le parole “sostenibilità” e “responsabilità” come fossero due sinonimi. Così non è. Prima di entrare nel vivo del Decalogo, facciamo un breve ripasso.
La “sostenibilità” è la condizione di uno sviluppo capace di soddisfare i bisogni presenti senza compromettere la realizzazione di quelli delle generazioni future.
Per quanto riguarda la responsabilità, parliamo nello specifico della “Responsabilità sociale d’impresa” (RSI). Secondo la Comunicazione UE n. 681 del 2011, la RSI consiste nella responsabilità delle imprese in merito agli impatti del loro operato sulla società. L’imprenditore socialmente responsabile soddisfa le esigenze del cliente e contemporaneamente delle altre figure coinvolte (personale, fornitori, comunità locale). La RSI è l’applicazione, fra gli altri, del principio di sostenibilità.
Responsabilità e sostenibilità spingono la crescita
Dopo la finanza, anche l’industria si sta orientando verso un modo di produrre sostenibile e responsabile. Si sta facendo strada una doppia consapevolezza:
- non è più sostenibile continuare ad agire come si é fatto finora
- sostenibilità e innovazione sono 2 componenti indispensabili per lo sviluppo economico di un Paese
Lo sviluppo industriale ha creato tanti benefici. Nello stesso tempo ha anche provocato degrado ambientale, cambiamenti climatici e grandi disparità di reddito e benessere. Oggi la politica industriale punta al benessere sociale, anche come strumento di crescita e competitività dell’impresa stessa. Si stanno diffondendo modelli di welfare aziendale.
Si parla sempre più di economia circolare .
Confindustria ha fatto della responsabilità sociale d’impresa una componente fondamentale. In quest’ottica, ha costituito un apposito gruppo tecnico di lavoro. Intende inoltre rivolgersi anche alle Istituzioni, sollecitando incentivi per le imprese “sostenibili”.
Altri due aspetti importanti per il raggiungimento dell’obiettivo sono:
- la formazione di managers specializzati;
- un dialogo costruttivo con il mondo finanziario.
Il Decalogo Sri per l’industria 4.0
I 10 comandamenti dell’industria 4.0 sono:
- promuovere la consapevolezza dei problemi sociali e ambientali di maggior impatto per le imprese;
- promuovere l’integrazione della sostenibilità nella governance d’impresa, nell’ottica di incrementare la competitività;
- sostenere l’innovazione dei modelli di business e lo sviluppo di strategie orientate agli SDGs;
- promuovere la formazione specifica sulla sostenibilità, coinvolgendo le associazioni territoriali e le categorie produttive;
- sostenere l’integrità dei comportamenti aziendali, contrastando la corruzione;
- interagire con le Istituzioni al fine di ottenere i giusti incentivi per le imprese che adottano buone pratiche di RSI (Responsabilità Sociale d’Impresa);
- sostenere la ricerca, in quanto risorsa preziosa per una produzione ed un mercato più sostenibili;
- interagire direttamente con il Governo, richiedendo un’impegno costante e pratico per il raggiungimento degli SDGs;
- promuovere lo sviluppo di partnership pubblico-private sensibilizzando ed informando le imprese associate per creare innovazione e valore condiviso;
- incentivare le scuole, le Business School e le Università a formare sulla sostenibilità d’impresa.
Se “sostenibilità” e “responsabilità” riusciranno a diventare due capisaldi del mondo aziendale e finanziario, ci saranno ottime probabilità di dare un futuro al pianeta e a tutti noi.