La finanza sostenibile va meglio di quella tradizionale
Per 12 anni le imprese sostenibili hanno creato più valore di quelle tradizionali, rappresentate dall’indice MSCI di Morgan Stanley. A dirlo è Investment Europe, un autorevole portale di analisi finanziaria che ha comparato le performance della finanza “responsabile” con quelle del mercato globale. Gli investitori che hanno puntato sulle aziende sostenibili possono dunque beneficiare di un “doppio dividendo”: da una parte sostengono un’economia socialmente responsabile, dall’altra guadagnano meglio di quanto fanno i colleghi nel loro complesso.
Performance migliori del mercato
Questa ricerca prova dunque che il connubio investimento giusto – investimento redditizio non funziona solo in teoria. Il circolo virtuoso della finanza sostenibile diviene realtà alla prova dei fatti, e dei numeri. Dal 1 gennaio 2005 al 31 dicembre 2016, l’indice PPLC di Oeakom – che rappresenta larga parte della fetta sostenibile in finanza – ha registrato un ritorno sull’investimento del 168,74%: ogni 100 euro investiti, ne sono ritornati in media 168 e rotti. Tutto ciò mentre il mercato globale offriva una performance del 163,49% (MSCI), ossia più bassa di oltre 5 punti.
Qui il grafico che mostra le performance negli anni. Risultati lusinghieri, ancor più se si guarda alla quantità di rischio che i titoli etici racchiudono.
Ma il rischio è lo stesso
Gli ottimi risultati del comparto etico sono stati raggiunti con un livello di rischio comparabile a quello del mercato, misurato in base alla volatilità dei titoli, ossia all’ampiezza con cui il loro valore tende a fluttuare su e giù. Ciò significa che la finanza sostenibile è in grado di offrire di più a chi crede in lei, senza però farlo rischiare mediamente di più. Un dato importante, se si considera che le “green company” sono sempre viste con una certa diffidenza dagli investitori tradizionali, che tendono a considerarle più effimere e meno solide rispetto alle grandi forme dell’industria internazionale.