Millennials: una nuova visione economica
Chi sono questi “famosi” Millennials? E qual è il loro legame con la finanza sostenibile?
Nel mio lavoro sempre più spesso ho a che fare con i cosiddetti “Millennials”. Sono colleghi più giovani, con cui ho il piacere di confrontarmi e lavorare. Oppure figli di miei clienti diventati a loro volta clienti. Nonostante la maggior parte di questi ultimi non abbia particolari competenze finanziarie, hanno una crescente “sensibilità”per la sostenibilità.
Sia ben chiaro, l’attenzione ai rendimenti rimane ma si affianca ad un nuovo obiettivo: l’investimento deve essere sostenibile. Ed è per questa loro attenzione che ho deciso, con questo articolo, di inaugurare una sezione del blog dedicata ai Millenials.
I Millennials: breve panoramica
Dal secondo dopo-guerra si è cominciato a dare un nome alle generazioni. Siamo così passati dai “baby boomers” (nati tra il 1945 ed il 1964) ai “Millennials” (nati tra il 1980 ed il 2000). Passando per la mia “generazione x” o “xennials” (nati tra il 1964 ed il 1980).
I Millennials sono anche identificati come la “generazione y” o “millennial generation” o “net generation”.
La loro caratteristica principale è data dall’essere la prima generazione adulta che conosce ed usa con dimestichezza la tecnologia ed i codici della comunicazione digitale. Il mondo digitale è il loro habitat naturale. I Millennials hanno una vita perennemente “connessa” e i social media sono più di un mondo virtuale.
Tralasciando pregi e difetti della categoria, c’è un dato assolutamente oggettivo: sono la prima generazione globale fortemente sensibile ed interessata al mondo reale che li circonda.
Esempi di economia sostenibile
Faccio alcuni esempi per capire le dimensioni della finanza sostenibile oggi.
Secondo il Forum for Sustainable and Responsible Investment (Forum SRI) attualmente, negli USA, più di un quinto dei fondi comuni venduti (8700 miliardi di dollari) è gestito seguendo i criteri SRI.
Lo stesso colosso bancario americano Goldman Sachs ha compreso la grande importanza dei fattori ESG e attualmente gestisce oltre 80 miliardi di dollari secondo i criteri di sostenibilità ed esclusione di business poco etici.
Anche il Texas Pacific Group, uno dei fondi di private equity più importanti al mondo, ha creato internamente un fondo dedicato alla finanza sostenibile. Esso gestisce 2 miliardi di dollari (cifra raccolta anche grazie al supporto del cantante Bono degli U2).
I Millennials e la finanza sostenibile
La finanza sostenibile ed i Millennials sono due realtà strettamente connesse. La crescita della prima è in parte anche dovuta all’interesse dei secondi. Un approccio sostenibile al mondo del risparmio è una priorità per chi investe ed ha un’età compresa tra 18 e 38 anni. Gli investimenti devono migliorare la qualità della vita e del pianeta.
I Millennials hanno un patrimonio personale al quale si sommerà ciò che erediteranno dai baby boomers e dagli xennials. Si tratta già oggi e, sempre più in futuro, di patrimoni importanti, con cifre che possono davvero fare la differenza se gestite responsabilmente.
Tornando un attimo negli USA, millennials dai cognomi famosi, come Ford e Rockfeller, hanno creato nel 2015 il network “The Impact”. Esso ha la finalità di creare benefici sociali misurabili attraverso gli investimenti.
I Millennials ed il futuro prossimo
Secondo Deloitte, un’importante società di consulenza, entro la fine del prossimo decennio, i Millennials arriveranno a controllare patrimoni per un controvalore di 24.000 miliardi di dollari.
Essi hanno conosciuto la profonda crisi degli ultimi dieci anni. Per questo motivo sono naturalmente portati ad agire con scetticismo nei confronti delle istituzioni finanziarie. Sono però ben consapevoli del fatto che possono cambiare la realtà in cui vivono. Ed è importante che, in questo percorso, i Millenials vadano alla ricerca di intermediari e consulenti finanziari, che li possano affiancare, ben preparati e sensibili come loro alle tematiche della sostenibilità.