Trasparenti e sostenibili
Se hai avuto a che fare con una banca, probabilmente avrai sentito pronunciare una parola chiave: trasparenza. E a volte l’avrai trovata negli schemi delle condizioni di un conto o di un investimento. O nelle spiegazioni sintetiche e chiare di un bravo consulente. Altre volte invece non avrai trovato chiarezza fra le decine di pagine di un contratto. E avrai firmato più sulla fiducia e per necessità che per aver compreso chiaramente ogni articolo che lo componeva.
E se si parla di investimenti, cosa ti può aiutare a capire quanto sono sostenibili? Sicuramente può aiutarti avere una conoscenza personale degli argomenti, formata anche tramite i miei articoli. Se hai anche al tuo fianco un consulente esperto, hai già fatto notevoli passi avanti.
E quali strumenti ti fornisce il legislatore per capire meglio la sostenibilità di un prodotto finanziario?
IL PANORAMA DELLA NORMATIVA EUROPEA
Ho già avuto modo di parlarti delle iniziative che, a livello internazionale, guidano il percorso di sostenibilità di cittadini ed aziende. L’Europa ha sicuramente una maggiore sensibilità rispetto ai problemi ambientali e sociali. E questo impegno si traduce in un percorso normativo che contribuisce a regolare il settore finanziario circa queste tematiche.
Nel 2018 è stato adottato dalla Commissione Europea l’Action Plan. E’ un piano di azione per finanziare la crescita sostenibile. In un articolo che scrissi all’epoca, evidenziavo che il piano delinea 3 macro-obiettivi. Il primo è orientare i flussi di capitale agli investimenti sostenibili. Quindi il secondo è incorporare i rischi ambientali e sociali nella gestione del rischio finanziario. Infine il terzo consiste nel promuovere la trasparenza e la visione a medio-lungo termine nelle attività economico-finanziarie
Il raggiungimento di questi obiettivi si persegue tramite 10 azioni. La prima di questa è l’elaborazione di una tassonomia delle attività sostenibili per l’UE. Ossia di un insieme di regole e definizioni univoche per capire cosa è un investimento sostenibile. Si è parzialmente realizzata per la sfera ambientale. Si definisce sostenibile un’attività economica dal punto di vista ambientale se raggiunge almeno uno dei 6 obiettivi delineati dal gruppo di esperti che ha scritto l’Action Plan. Ma ciò non è sufficiente. L’attività non deve recare pregiudizio ad uno degli altri obiettivi. E deve essere conforme ad alcuni principi e diritti comunemente riconosciuti a livello internazionale (Principi guida dell’ONU in termini di attività economica e diritti umani, linee guida dell’OCSE per le multinazionali, principi identificati nella dichiarazione della International Labour Organization sui diritti fondamentali nel mondo del lavoro).
SFDR, UNA SIGLA PER LA TRASPARENZA
Il terzo obiettivo dell’Action Plan ha trovato una sua concretizzazione nell’applicazione della SFDR. La sigla sta per “Sustainable Financial Disclosure Regulation” . Si tratta del regolamento UE 2019/2088 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. Il Regolamento è entrato in vigore il 10 marzo 2021.
E’ un regolamento molto tecnico. Quindi lascio a te la scelta (e relativo onere) circa la lettura integrale dei suoi 20 articoli. E’ sufficiente a mio avviso che tu conosca l’art.8 e l’art.9. Essi forniscono criteri fondamentali nella classificazione di un investimento sostenibile. E quindi ora tu puoi capire se stai investendo in un prodotto sostenibile oppure no.
Pertanto d’ora in poi ti consiglio di chiedere al tuo consulente se il prodotto finanziario che ti consiglia è conforme all’art.8 o all’art.9.
Nel primo caso ti sta proponendo un prodotto finanziario che promuove, tra le altre, caratteristiche ambientali e/o sociali. E che investe in imprese che rispettano prassi di buona governance. E quindi il prodotto ha alcune (ma non tutte) le caratteristiche dell’investimento sostenibile.
Nel secondo caso il prodotto ha come focus investimenti sostenibili. E quindi è sostenibile al 100%.
Se non risponde a nessuno dei due articoli sai che l’investimento non è sostenibile. Le informazioni richieste dall’art.6 ti spiegheranno se e come vengono gestiti i rischi di sostenibilità.
LA TRASPARENZA NON TI E’ CHIARA? CHIAMA
E’ evidente che c’è ancora molta strada da fare. Il 1° luglio 2022 entreranno in vigore gli Standard Tecnici del Regolamento, che potremmo definire le istruzioni operative. Una ricerca condotta a settembre 2021 da EticaNews ha suddiviso gli strumenti che fanno parte del paniere sostenibile costruito da questo sito insieme a MoneyMate.Il 66% è risultato conforme all’art.8 mentre il 28% all’art.9. Il 2% gestisce i rischi di sostenibilità come richiesto dall’art.6,mentre il 4% deve essere ancora mappato.
Ora hai alcuni strumenti in più per valutare la sostenibilità dei tuoi investimenti. Se queste norme ti annoiano, ti confondono, o, peggio ancora, ti allontanano, per la loro complessità, dall’investimento sostenibile, non tenerle a mente. In ogni caso chiedi al tuo consulente di fiducia di conoscere queste regole e di poterti guidare fra le tante soluzioni disponibili. A volte sostenibili più di nome che di fatto.
Io rimango a tua disposizione: per ogni richiesta di chiarimento e per un’eventuale consulenza puoi contattarmi scrivendo via mail a info@finanzaresponsabile.it oppure chiamando il numero 3478882027.