Sostenibilità, scelta di vita
Come cerco di aiutare i miei clienti, nelle loro decisioni finanziarie, a fare le scelte migliori, così mi piace presentare nei miei webinar aziende di eccellenza. Per questo l’evento di giugno si è svolto presso la Reynaldi srl di Pianezza (TO). Sono stato accolto in un bellissimo showroom e punto vendita aziendale dal CEO, Marco Piccolo. Amministratore delegato di questa azienda, 47 anni , marito e padre di quattro figli. Con lui condivido l’impegno in AIPEC, l’Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione. Marco è stato nominato nel 2020 “Ambasciatore dell’Economia Civile” ed è anche delegato per Confindustria Piemonte per la CSR, la responsabilità sociale d’impresa.
Avevo già avuto modo di parlare di lui, e quello che segue è un prezioso aggiornamento.
Ecco di seguito i passaggi fondamentali del dialogo avuto con Marco Piccolo durante il webinar.
Buonasera Marco. Puoi dirci qualcosa in più sulla vostra azienda?
Buonasera, la nostra azienda si occupa di produzione di cosmetici. La fondatrice è mia madre la dottoressa Reynaldi Maria Grazia. Lei ha iniziato a produrre e vendere i propri prodotti negli anni ’70; alla fine degli anni 70 è stata la prima laureata in Italia con una tesi sperimentale in questo campo e poi ha aperto una serie di negozi col proprio brand. Dal 2000 siamo entrati in azienda io e mio fratello che , invece di specializzarci su un nostro brand, ci siamo dedicati alla produzione conto terzi: vuol dire abbiamo iniziato a produrre in nome e per conto di altri clienti. E questo ha portato una forte crescita dell’azienda. Nel 2000 abbiamo iniziato su 60 metri quadri e poi ci siamo spostati a Rivoli su 1000 metri quadri. Oggi siamo su 7.500 metri quadri. C’era una persona sola nel 2000, all’inizio del 2020 eravamo 28. A Natale 2020 eravamo 60 e oggi siamo 70 nonostante il Covid. Cresciamo del 25% all’anno. Insomma siamo una piccola azienda familiare dove insieme a mia madre, a me e mio fratello con le rispettive mogli, collaborano tantissime persone eccellenti che ogni giorno lavorano con noi. Ecco quindi in sintesi le qualità della nostra azienda.
Parliamo di sostenibilità .Voi siete una Società Benefit, e avete intrapreso già da tempo il percorso della sostenibilità: possiamo dire da tempi non sospetti, come me per la finanza, quando essere sostenibili era considerate di nicchia. Che cosa vuol dire per voi essere sostenibili da un punto di vista ambientale?
Posso dire che è una vocazione umana che ha guidato le scelte aziendali. Poi adesso per caso è diventata una moda e tutti ne parlano per cui siamo diventati un po’ famosi e tutti guardano noi. Però non è stata una scelta di oggi, ma una scelta che parte da quando abbiamo iniziato. Noi siamo anche educatori, formatori in parrocchia. La nostra è una dinamica, un modo di vivere che viene trasmessa anche in azienda: dal punto ambientale, ad esempio, io devo lasciare il mondo meglio di quello che ho trovato ai miei figli. Per farlo abbiamo trovato un sistema di recupero delle acque di produzione per cui tutta la produzione viene fatta senza sprecare acqua. Stiamo installando i pannelli fotovoltaici e andremo a zero emissioni CO2 per cui saremo una delle prime aziende in Europa ad avere zero impatti ambientali nella fase di produzione .E poi ad esempio abbiamo un sistema per cui recuperiamo il 97 % dei rifiuti. Piccoli gesti che però ci permettono di impattare positivamente sull’ambiente anche lavorando e anche producendo.
Dicevi prima di questo allineamento fra i vostri valori, il vostro impegno personale al di fuori dell’azienda e dentro l’azienda: mi piace molto perché trovo che sia necessario cercare di scrivere le pagine della propria vita, sia personale che professionale, sullo stesso libro e non su libri diversi . Mi sembra che questo allineamento ci sia anche nel modo in cui cercate di curare l’ambiente umano in azienda.
Assolutamente. La nostra è una scelta di vantaggio: io vivrò una volta sola e voglio che il tempo di lavoro sia un tempo di vita buono. Passiamo più tempo di lavoro in ufficio che a casa ed io lo voglio vivere bene. Per cui la ricerca di un rapporto umano, di relazioni di verità, di tempo buono è importante; non un tempo di lavoro per guadagnare soldi per vivere, ma un tempo in cui io mi realizzo. E le persone che partecipano con noi , sono motivate, sono felici di lavorare con noi e lavorano meglio. La Commissione Europea ha detto che le aziende che sono sostenibili hanno dei risultati economici del 10% superiori la media di settore . Alle 17:00 i nostri uffici sono vuoti. Alle 17 sono andati tutti via perché vanno a prendere i figli a scuola, stanno con la propria famiglia, vanno a correre. leggono un libro. Questo è un modo di vita in cui il tempo di lavoro è conciliante . Non voglio l’asilo in azienda. Io voglio che persone a fine giornata escano e vadano a prendere i figli all’asilo.
Un’ altra cosa: dall’anno scorso abbiamo iniziato a dividere gli utili per cui un terzo dell’utile viene capitalizzato, un terzo ai soci ed un terzo ai collaboratori, perché se l’azienda fa utile è giusto che venga ripartito fra tutti . Ancora: festeggiamo i compleanni una volta al mese di tutte le persone che hanno compiuto gli anni in quel mese. Nella nostra azienda c’è una ricerca di dimensione umana che è quella che dovremmo cercare, dovremmo cercare di vivere una buona vita . Ed il bello è che i risultati vengono da soli. E le aziende diventano attrattive; ad esempio vari manager sono venuti da noi rinunciando ad una parte dello stipendio percepito in altre realtà pur di avere una dimensione di vita differente rispetto alle multinazionali dove il tempo di lavoro è molto diverso.
E questo impegno, questa attenzione alla persona voi ce l’avete anche all’esterno dell’azienda.
Sì, operando nel sociale abbiamo tanti amici. Quando mi muovo come animatore dei giovani li porto in varie comunità. E così ci si conosce e da lì si cerca di aiutarci. Noi facciamo cosmetici , per cui più che cosmetici non possiamo fare, ma ad esempio con Don Ciotti ed il gruppo Libera abbiamo fatto una linea cosmetica fatta con le erbe officinali coltivate, da ragazzi in fase di recupero, sui terreni confiscati alla mafia. A San Patrignano anche abbiamo fatto una linea cosmetica con le loro materie prime. E adesso andremo giù a mettere un piccolo stabilimento di produzione, così le ragazze in fase di recupero impareranno un lavoro. Questo è il bello di progetti che sono economicamente sostenibili; queste realtà entrano sul mercato e quando vendono un prodotto fanno autofinanziamento ma sono anche generativi perché generano lavoro, dignità e possibilità di recupero di persone svantaggiate. Abbiamo un progetto in Burkina Faso dal 2003. Allora non se ne parlava neanche. Un’amica suora ci ha chiesto di aiutarla: invece di mandare i soldi le abbiamo proposto di produrre il burro di Karité che noi utilizziamo per realizzare una linea cosmetica che vendiamo. Sul nostro sito si può acquistare questo prodotto ,che costa come tutti gli altri prodotti simili, con la consapevolezza che vengono attivati meccanismi di dignità del lavoro. 25 donne mantengono 25 piccole comunità. Poi non bastava soltanto questo meccanismo e quindi siamo andati giù, abbiamo portato materie prime e macchinari e abbiamo insegnato a produrre e vendere localmente. Si tratta di piccole cose , si parla di creme, non è che mandiamo l’uomo sulla Luna, però riusciamo con questo ad attivare dei meccanismi virtuosi. Questo progetto è stato premiato a livello internazionale e le Nazioni Unite ci hanno chiesto di replicarlo anche in Nigeria. Quindi siamo contenti di questo, sono progetti che scaldano il cuore e che danno un motivo di orgoglio e di serenità che non è il profitto ;il profitto viene dopo, e arriva se teniamo conto che, comportandoci così, dal 2008 a oggi abbiamo fatto + 25 % all’anno. L’anno scorso + 36% nonostante il Covid. Quindi non è vero che essere sostenibili ,essere buoni è da sfigati, anzi a oggi essere sostenibili è un vantaggio. E anche se non ci credono le aziende dovranno diventare sostenibili perché conviene.
TO BE CONTINUED…Alla prossima settimana