In diverse occasioni ho dichiarato come la visione di un film sia una delle modalità preferite per rilassarmi. E spesso faccio cadere la scelta su film che stimolino la riflessione. Nei giorni scorsi ho trovato e visto su una piattaforma streaming un film del 1998, che mi sono sempre ripromesso di vedere: “Tucker – Un uomo e il suo sogno”.
Il film racconta la storia di Preston Tucker, progettista automobilistico che, nel secondo dopoguerra, inseguì il suo sogno di realizzare una macchina all’epoca avveniristica, sfidando le tre big Ford, General Motors e Chrysler. La trama si anima, con la sapiente regia di Francis Ford Coppola, fra le vicissitudini imprenditoriali e i risvolti umani delle vicende raccontate.
Le due ore del film sono passate velocemente e mi hanno visto letteralmente incollato al teleschermo. Indubbiamente la narrazione prende le parti di Tucker nel conflitto con le major del settore automobilistico USA. Non ho elementi sufficienti per esprimermi a favore o contro questo imprenditore e le sue imprese. Ma la visione del film ha suscitato in me riflessioni che vanno al di là della storia raccontata.
VISIONE PERSONALE O COLLETTIVA?
Fin dal titolo del film è evidente che l’elemento del sogno è essenziale nella storia. Come in ogni avventura imprenditoriale, la visione di una o più persone li spinge a affrontare le difficoltà, gli imprevisti, i rischi, i fallimenti che possono incontrare nella realizzazione del loro progetto. Questa proiezione nel futuro dà la forza per superare gli ostacoli. È quella marcia in più, quell’energia positiva che potenzia le capacità dei singoli e del team. Che fa brillare gli occhi e battere il cuore di ogni imprenditore quando racconta la propria storia.
A volte assume le caratteristiche del chiodo fisso, dell’obiettivo da superare ad ogni costo.
Quasi un’ossessione, che può diventare un problema se non condivisa da tutti i collaboratori e le parti in causa nel progetto
LAVORO DI SQUADRA
In alcuni momenti del film vediamo che la tensione fra Tucker e le persone al suo fianco nasce proprio da questa diversità nella visione. I collaboratori più stretti non sempre condividono la volontà di Preston Tucker, la sua frenesia nel voler realizzare il prototipo nel più breve tempo possibile. E anche se ad un certo punto del film si afferma che “sognare è contagioso”, non è sufficiente una stretta di mano o il lavorare nella stessa azienda per far sì che i sogni diventino comuni. Occorre un lavoro e un’intenzione precisa per coinvolgere i collaboratori e renderli anch’essi parte attiva del progetto imprenditoriale.
Lo sanno benissimo gli imprenditori di successo. Il raggiungimento dei loro traguardi professionali è avvenuto grazie all’affiancamento di figure non solo competenti, ma ben motivate a raggiungere gli obiettivi.
Lo sapeva anche Preston Tucker, che sottolinea in più passi l’importanza del lavoro di squadra. Che premia e valorizza l’autonomia decisionale e operativa dei dipendenti.
VALORI CHE DANNO VALORE
Mentre vedevo il film, mi è sorto il dubbio di quanto Tucker fosse realmente interessato alla felicità delle persone che lavoravano con lui. O in che misura il suo interessamento fosse strumentale al raggiungimento delle sue personali ambizioni. Quello che mi è balzato all’occhio è che la squadra di lavoro si compatta di fronte alla minaccia dei concorrenti, che vogliono frenare e far sparire la loro impresa nascente.
È qui che il gruppo diventa più coeso, e che ognuno è disposto a mettersi in gioco fino in fondo pur di vincere la sfida.
La comunanza di valori è quella che consolida i rapporti fra chi lavora, ad esempio, all’interno delle Società Benefit e delle B Corp: dialogando con alcuni imprenditori alla guida di questo tipo particolare di azienda, emerge spesso che i collaboratori preferiscano rinunciare a benefit economici pur di lavorare in un’azienda di cui condividono valori e progetti.
I SOGNI SONO SUFFICIENTI?
Se il sogno imprenditoriale è il tema dominante del film di Francis Ford Coppola, la trama aiuta a rimanere con i piedi a terra.
Fra i collaboratori di Tucker, c’è chi, per una maggiore razionalità o prudenza, che talvolta sconfina nel cinismo, smorza l’entusiasmo del protagonista. Ad un certo punto, un personaggio afferma che “I capitani affondano con la loro nave, gli uomini d’affari no”.
La parte emotiva, motivazionale, lo scopo (o purpose come lo chiamano gli americani) è sicuramente un elemento fondamentale in qualsiasi progetto di vita, non solo imprenditoriale.
Ma, con linguaggio scientifico-matematico, potremmo affermare che è condizione necessaria, ma non sufficiente per realizzare i propri progetti.
COSA DEVI FARE PER REALIZZARE I TUOI SOGNI?
Un sogno diventa realizzabile quando si trasforma in obiettivo.
Come avviene questa trasformazione?
Per realizzare i tuoi sogni, devi dotarli di tre dimensioni: una dimensione temporale (entro quando vuoi realizzarlo), una dimensione quantitativa (dare una misura precisa e riscontrabile del tuo obiettivo), una dimensione di “rischio” (cosa sei disposto a fare per raggiungerlo).
Dire che vuoi dimagrire al più presto è diverso da affermare che vuoi perdere 6 kg da qui a Natale, e che per farlo sei disposto a non mangiare dolci, a non bere alcolici e a fare mezz’ora di movimento ogni giorno..
LA QUARTA DIMENSIONE DEI TUOI PROGETTI
Rimanendo nel campo della perdita di peso, da tempo impazzano su internet e sui social le diete fai-da-te. E sono decine le app con cui ricevere veri e propri piani alimentari. Così come gli smartwatch ormai ci ricordano quanto movimento fare e a che ora andare a dormire.
Le statistiche e gli studi rispetto a questi argomenti però ci mettono in guardia: nel lungo termine, chi ha un approccio esclusivamente digitale alla dieta, perde motivazione e recupera peso.
Chi è affiancato da un nutrizionista, anche online, che guida e monitora i progressi, riesce a mantenere il peso anche al termine del periodo di restrizione alimentare.
Studi simili con risultati analoghi sono stati condotti riguardo a chi ha cercato di costruire in totale autonomia un piano finanziario per i propri progetti futuri.
Per poter tener fede ai tuoi propositi e raggiungere gli obiettivi, occorre quindi che tu aggiunga una quarta dimensione ai tuoi sogni. Come Tucker si contornava di figure esperte nei vari ambiti della sua azienda, è necessario che tu ti faccia affiancare da una persona competente, a cui affidarti. Un consulente, che sappia capire ciò di cui hai veramente bisogno e ti guidi verso la meta, spronandoti a non mollare nei momenti di difficoltà.
SCRIVIMI, TI AIUTERÒ
È l’esperienza che vivo quotidianamente nel mio lavoro: aiutare chi si rivolge a me a capire e a raggiungere i propri obiettivi. Vuoi vivere anche tu questa esperienza? Puoi scrivermi in ogni momento a mauro.ventura@finanzaresponsabile.it.
Sarò felice di dare una quarta dimensione ai tuoi sogni. Perché, come evoca il titolo del film di Francis Ford Coppola, la felicità di ogni persona (uomo o donna che sia) è imprescindibile dalla realizzazione dei suoi sogni!
Ti aspetto!