Nelle scorse settimane vi ho invitato ad un evento molto importante che si è svolto l’8 novembre a Milano: il Salone SRI. Il Salone ha anticipato temi che sono ripresi ora nella Settimana SRI, in corso di svolgimento dal 13 al 22 novembre a Milano e Roma.
Il Salone è stato organizzato da EticaNews con la partnership istituzionale del Forum per la Finanza Sostenibile, di Anasf, di Efpa Italia e di AIPB, mentre dal punto di vista scientifico è arrivato il supporto della SDA-Bocconi, che è stata anche scelta come location della giornata. Il programma si è aperto con un seminario istituzionale dal titolo “Scenario del mercato consulenti – Interagire per conoscere, imparare e condividere”. Tema centrale della tavola rotonda è stata la presentazione dei risultati della ricerca sul rapporto consulenti-investitori nell’ambito dei prodotti di finanza sostenibile.
I capisaldi della sostenibilità
Dall’inchiesta sono emersi i 3 obiettivi che il mondo della finanza sostenibile si prefigge:
- un incremento della gamma di prodotti disponibili
- sempre maggior trasparenza
- convenienza nello scegliere questo tipo di prodotti e facilità di accesso.
Cosa non serve, secondo gli specialisti interpellati? Emanare nuove leggi.
Ebbene sì, sulla sostenibilità la normativa non manca, basta applicarla, aggiornarla, migliorarla,. In questo l’Europa è molto attiva e presente. Si pensi all’Action Plan, il cui focus è da sempre la tutela del risparmiatore. In quest’ottica sono emessi regolamenti di attuazione molto incisivi.
Dal lato della domanda, sicuramente c’è un’attenzione crescente verso la sostenibilità anche da parte della clientela privata (oggi il 40% del mercato del sustainable) e non più solo del mondo istituzionale (sceso dal 70% al 60%).
Ciò comporta fondamentalmente:
- la necessità di un’offerta sempre più ampia di strumenti
- la necessità di consulenti formati su questa tipologia di prodotti, che in realtà, non sono semplicemente strumenti finanziari: rappresentano una vera e propria filosofia di vita.
Vademecum della sostenibilità
C’è una crescente richiesta da parte degli investitori di prodotti finanziari sostenibili, stimolata dall’Action Plan Europeo e dall’enciclica “Laudato si”. La percentuale di propensione all’investimento responsabile è del 47% del campione intervistato.
Le donne dimostrano maggior conoscenza e sensibilità in materia di finanza responsabile.
A questo punto è fondamentale un’ottima formazione dei consulenti in materia di sostenibilità per poter garantire un’altrettanta ottima informazione agli investitori.
A tale scopo, l’Efpa Italia si occupa proprio di certificare queste conoscenze al termine di percorsi formativi “ad hoc”. “Inserendo la finanza SRI tra le materie che i consulenti devono conoscere – sostiene il presidente Marco Deroma – si avvia uno stimolo per le scuole di formazione”.
Infine, è un dato di fatto, i rendimenti dei prodotti SRI sono migliori di quelli tradizionali in quanto a rendimento e controllo del rischio.
Bisogna conoscerli a fondo e saper trasmettere nel modo giusto all’investitore il loro contenuto. In quest’ambito subentra quello che possiamo chiamare “storytelling” del prodotto, cioè la giusta e precisa narrazione dello strumento e della sua finalità sostenibile.
Non mi resta che concludere dicendo: l’educazione finanziaria alla sostenibilità innanzitutto!