Pari o dispari?
8 marzo. Festa della donna. Sono passati quasi venti giorni dalla data in cui tutti i media, giornali, radio, tv, social, hanno celebrato la femminilità. E poi? Come ogni anno, passa il tempo e l’argomento finisce in un angolo. Mi piace andare controcorrente, e quindi voglio continuare con te ad occuparmi delle tematiche relative all’universo femminile. In particolare del ruolo della donna nel mondo del lavoro. E capiremo insieme come le tue scelte finanziarie possano favorire la parità di genere.
DIAMO I NUMERI
La nostra ricerca riguarda principalmente il nostro Belpaese. Passi in avanti se ne sono fatti, nello stesso tempo possiamo dire che in Italia il percorso verso le pari opportunità è appena iniziato.
76º è il posto che il World Economic Forum riserva alla nostra nazione nella classifica “Global Gender Gap 2020”, in cui misura il divario fra mondo maschile e femminile. Se teniamo conto che gli Stati considerati sono stati 153, siamo a metà classifica. Se però si restringe il campo ai grandi paesi europei, l’Italia è il fanalino di coda.
PERCHE’ IN ITALIA LE DONNE GUADAGNANO MENO?
Come mai questo triste primato? Eurostat accende un faro tramite un indicatore: gender overall earnings gap. Un numero che misura l’impatto sul divario di reddito mensile medio di uomini e donne in età lavorativa di tre elementi specifici: retribuzione oraria, numero di ore retribuite e tasso di occupazione. Mentre questo indice si attesta al 40% nell’Unione europea, arriva al 44% in Italia.
E non è tanto il salario orario, quanto piuttosto il monte ore retribuite ed il tasso di occupazione che giocano a sfavore delle donne italiane. Infatti sempre Eurostat ha calcolato che nel terzo trimestre del 2020 in Italia lavoravano il 48,5% delle donne a fronte di una media UE del 62,4%.
Sicuramente le difficoltà di conciliazione fra vita professionale e impegni familiari sono fra le cause principali di questa situazione. Pensiamo che gli asili nido hanno possibilità di accogliere solo il 24,7% dei bimbi che potenzialmente potrebbero frequentarli, come evidenziato da uno studio del 2018 dell’Università Cattolica. E che nel 2019 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha calcolato in oltre 37mila le dimissioni di lavoratrici mamme.
E QUANTE SONO LE DONNE AL COMANDO?
Proviamo ad unire a questi dati l’analisi dell’Osservatorio Talents Venture, che ha elaborato dati del MIUR: e ha così calcolato che nell’anno accademico 2018-2019 i corsi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, che danno maggior accesso al mondo del lavoro) erano frequentati per 2/3 da maschi. Anche se la percentuale delle studentesse di questi percorsi di studio sta crescendo, possiamo capire perché, come ha calcolato Eurostat, solo il 28% dei manager italiani sono di sesso femminile, mentre la media UE supera il 34%.
SOLO OMBRE O ANCHE LUCI?
Se vediamo il bicchiere mezzo pieno, possiamo notare un’attenzione del mondo imprenditoriale verso la parità di genere. E vediamo come le aziende che hanno intrapreso un percorso verso la sostenibilità sono in prima fila per innescare un miglioramento di questi numeri. In particolare le società che hanno un focus particolare per la “S” di “sociale” dell’acronimo ESG hanno dato vita a nidi aziendali, doposcuola e campi estivi per i figli delle dipendenti; hanno spinto verso la flessibilità dei turni di lavoro per conciliare esigenze della produzione con quelle familiari di chi opera in azienda; hanno finanziato borse di studio riservate a giovani studentesse. Piccoli semi gettati per far crescere la foresta del cambiamento.
COSA C’ENTRA LA FINANZA IN TUTTO CIO’?
Qualcuno potrebbe rispondere che la finanza entra ovunque. Anche dove non dovrebbe mettere il naso. Forse è vero. Sicuramente è reale l’interesse che il mondo finanziario sta dimostrando nel confronto delle aziende fortemente impegnate a favorire la parità di genere. E ha creato strumenti finanziari che investono prioritariamente in queste imprese.
Così anche tu, se vuoi, puoi essere attore di questa rivoluzione in corso: chiedi alla tua banca/consulente di aiutarti ad investire in queste società. E se non trovi ciò che desideri o vuoi approfondire, puoi scrivermi a info@finanzaresponsabile.it ,
E allora gli auguri possono trasformarsi in un aiuto concreto a tutte le donne, ogni giorno dell’anno e della loro vita!