In questo periodo penso che anche tu avverta l’esigenza di svago, di evasione, di vacanze. Il bisogno di staccare la spina dopo un anno lavorativo a volte stressante e che assume più le tonalità di grigio che i colori dell’arcobaleno. In momenti come questi una passeggiata, un buon libro, l’ascolto della musica aiutano a smussare gli spigoli della quotidianità, in attesa di un riposo più continuo e strutturato. E anche concedersi il tempo per vedere un film può aiutare in questa direzione. Com’è successo a me nello scorso fine settimana.
SCELTA CASUALE, SCELTA AZZECCATA
A volte la scelta di cosa vedere ricade per me su film biografici. Prevalentemente storie di imprenditori che hanno lottato per raggiungere i loro obiettivi. O di inventori visionari che hanno sfidato la diffidenza dei loro contemporanei per realizzare i propri progetti e renderli fruibili dalle masse. Sabato scorso, scorrendo i titoli presenti nella categoria “Biopic” di una piattaforma streaming a cui sono abbonato, mi sono imbattuto nel titolo: “Worth – Il patto”. Un film che non conoscevo e che mi ha attratto per la trama e il contesto in cui è ambientato.
11 SETTEMBRE, EMOZIONI E NUMERI
Il film, ben diretto dalla regista italo-americana Sara Colangelo, è interpretato da un magistrale Michael Keaton nel ruolo di Kenneth Feinberg, un avvocato specializzato in grosse transazioni di risarcimento danni.
E che per questo viene incaricato dal governo americano di gestire il fondo per il risarcimento ai familiari delle vittime della tragedia delle Torri Gemelle. Con l’obiettivo di arrivare ad una transazione nell’arco di 2 anni con almeno l’80% degli interessati e evitare così una causa nei confronti delle compagnie aeree, che avrebbe messo in ginocchio il settore e l’intera economia americana.
Per il suo ruolo e per forma mentale l’avvocato affronta la questione in maniera molto razionale. E presenta ai familiari delle vittime una formula matematica per calcolare l’indennizzo, affermando cinicamente che le persone sono morte tutte nello stesso modo e umanamente hanno lo stesso valore, ma il loro mutuo era differente. E quindi il rimborso deve essere calcolato proporzionalmente alla loro capacità reddituale.
ANDARE OLTRE ALLO SPECCHIO
I ruoli professionali e le inclinazioni personali a volte si intrecciano, si condizionano e si alimentano vicendevolmente. Succede anche al protagonista del film. La cui razionalità traspare da come ha catalogato e ordinato la sua collezione di cd di musica lirica. E che fa fatica ad evitare di essere autoreferenziale nei discorsi e negli atteggiamenti. Lo si vede benissimo quando, all’inizio del film, parla con un vigile del fuoco superstite, che usa una stampella ancora a seguito dell’infortunio occorso sotto le Twin Towers. L’avvocato lo paragona al figlio, che si era infortunato durante una partita di rugby. Senza rendersi conto della diversità delle due situazioni che hanno causato l’infortunio.
LEADERSHIP E FIDUCIA
Quando nei miei articoli la riflessione parte da un film, non ti rivelo mai dettagli su come si sviluppa la trama. In questo caso ti avviso che voglio condividere alcuni elementi del finale. Per cui, se hai piacere di vedere prima il film, puoi sospendere a questo punto la lettura e riprenderla dopo la visione.
Ci sono tre parole che mi sono venute in mente mentre la storia si dipanava sul video. La prima è un concetto, un elemento chiave nelle relazioni, e in particolare in quelle di assistenza e consulenza, a cui ho dedicato un articolo: la fiducia. Che Kenneth Feinberg fatica a conquistare fra i parenti delle vittime, con il suo atteggiamento poco empatico e molto razionale. Riesce pian piano a cambiare la situazione, modificando il suo atteggiamento. E puntando sulla collaborazione di un altro personaggio, il marito di una vittima, che ha coagulato intorno a sé gli altri parenti con un atteggiamento da leader, aperto, collaborativo con Feinberg e nello stesso tempo determinato a fargli cambiare la modalità di calcolo dei rimborsi.
Pertanto la costruzione della fiducia si rivela un ingrediente essenziale per portare a compimento la mission dello studio Feinberg. Fiducia che si conquista grazie ad una leadership naturale, basata sulla capacità di ascolto e d’empatia.
E SE CI AGGIUNGESSIMO UN PIZZICO DI GRATUITA’?
La seconda parola che mi viene in mente è gratuità, dono. Perché vi sono un paio di situazioni (non ti svelo di più) in cui i potenziali beneficiari del rimborso lasciano da parte il loro personale tornaconto per favorire il rimborso ad una platea più vasta di persone. Colpisce un atteggiamento come questo in un contesto in cui la lotta per un equo rimborso è stata serrata. E dove si arrivava da una tragedia immane come quella dell’11 settembre che poteva portare a cinismo ed indifferenza assoluti. Colpisce anche perché questo sentimento di apertura genera un moto virtuoso di reciprocità.
SE DAI, RICEVI. E VICEVERSA
Ed è reciprocità la terza parola che ti voglio sottolineare. Perché il cambiamento nell’approccio dell’avvocato Feinberg è anche frutto della gratuità di alcune sue controparti di cui ti ho parlato poche righe sopra. Che favorisce l’uscita dagli schemi rigidi e razionali in cui il professionista era solito ragionare. E lo porta a migliorare la capacità di comprensione dei casi che si trova ad affrontare, senza perdere l’equilibrio nelle decisioni. Ovviamente la sua apertura gli procura un vantaggio, che favorisce una maggiore positività di atteggiamento, in un meccanismo sempre più virtuoso.
PAROLE, PAROLE, PAROLE
Penso già come potresti obiettare: “Stai parlando di un film, per quanto ispirato ad un fatto reale. E poi fiducia, gratuità, reciprocità sono belle parole. Ma cosa c’entrano con la finanza? Come influenzano il rendimento dei miei soldi?”.
Nelle scorse settimane ti ho descritto la serata che ho trascorso ad Alba, parlando di fiducia. E qui voglio ribadire, sottolineare un concetto chiave che ho espresso in quel contesto: il miglior investimento che puoi fare è spendere il tuo tempo per coltivare relazioni basate sulla fiducia, sulla gratuità, che inneschino il meccanismo virtuoso della reciprocità.
Banale? Non direi. Semplice? Assolutamente no. Foriero di risultati positivi? Assolutamente sì. Se non confondi il risultato positivo col successo a tutti i costi, con il raggiungimento dei tuoi obiettivi in ogni occasione. Ma sai accettare anche il limite, il fallimento, il momento negativo per imparare, crescere, ripartire verso strade ed obiettivi che forse non ti immaginavi nemmeno.
PASSA ALL’AZIONE
Come succede nella vita, anche sui mercati finanziari è importante che tu abbia un atteggiamento costruttivo, che va al di là di una visione di breve periodo, che sa accettare anche i momenti di ribasso dei mercati. E con cui pianificare passo dopo passo il tuo futuro. Se vuoi approfondire questi concetti e capire come attuare un piano finanziario coerente a questi valori, ti invito a contattarmi scrivendomi a mauro.ventura@finanzaresponsabile.it