Finanza Sostenibile: Vero o Falso?
Finanza sostenibile: “Vero o Falso?” Questo potrebbe essere il titolo di un quiz che ciascuno di voi può divertirsi a fare. Io lo propongo per capire e chiarire insieme alcuni punti.
Capire quanto un certo modo di fare finanza sia effettivamente diffuso e compreso.
Chiarire quali pregiudizi e luoghi comuni sull’argomento continuino a sopravvivere, e cercare di trovare il modo di superarli.
Domande “Vero o Falso?”
Eccovi le 5 domande a cui potete divertirvi a rispondere:
- Investire secondo criteri ESG (Environment, Social and Governance) significa rinunciare ad un buon rendimento: è vero o falso?
- La finanza sostenibile effettua “esclusioni settoriali” (ovvero esclude a priori alcuni settori d’investimento): è vero o falso?
- Gli investitori sostenibili sono “eticamente” orientati (ovvero hanno origini etico-religiose): è vero o falso?
- La finanza sostenibile è aperta ai mercati emergenti: è vero o falso?
- La finanza sostenibile si può definire “di nicchia”: è vero o falso?
Risposte: Vero o Falso?
Eccovi ora le mie risposte, con relative motivazioni, che mi auguro coincidano con le vostre.
A tutte, tranne alla quarta domanda, la risposta è…FALSO.
Ora vi motiverò le risposte, andando per ordine.
In merito alla prima domanda, un numero sempre crescente di ricerche accademiche e di mercato dimostrano che l’integrazione dei criteri ESG permette la costruzione di portafogli più solidi ed efficienti. Questo da un punto di vista sia del rischio che del rendimento.
La domanda numero 2 che riguarda le esclusioni settoriali implica un piccolo ragionamento. Se da un lato la finanza sostenibile non investe in azioni di società che operano in settori controversi (armi, tabacco, combustibili fossili, ecc) dall’altro ciò non significa una mancata diversificazione. Questa è una delle tante strategie d’investimento e, sia ben chiaro, per il benessere della società.
La domanda numero 3 è un retaggio del passato, in cui la finanza sostenibile aveva una chiara provenienza etico-religiosa. Oggi non è più così. Chi sceglie questo tipo di investimenti, lo fa per ragioni “squisitamente finanziarie” tra cui ottimizzare il profilo di rischio/rendimento nel medio-lungo termine. Le implicazioni socio-culturali sono uno dei tanti aspetti della scelta.
All’ultima domanda la risposta è sempre “falso” poiché la finanza sostenibile non è più un settore di nicchia. E’ sempre più diffusa la tecnica dell’integrazione dei criteri ESG nelle politiche e nelle strategie d’investimento. Le stesse istituzioni europee stanno facendo enormi sforzi per favorire la crescita del mercato SRI; basti pensare all’High Level Expert Group on Sustainable Finance e l’adozione dell’Action Plan.
Risposte: Vero o Falso?
Ora affrontiamo la quarta domanda, la cui risposta, a differenza delle altre, è…VERO.
La finanza sostenibile guarda con grande interesse ai mercati emergenti. Al contrario di un altro modo di fare finanza, la finanza sostenibile sa analizzare molto meglio le problematiche socio/culturali/ambientali. Permette infatti di conoscere in anticipo i rischi non rilevabili con la “consueta” analisi finanziaria.
Tutto questo per dire che oggi la finanza sostenibile è una realtà certamente in crescita che purtroppo risente ancora di pregiudizi che vengono dal passato. Per garantirle una crescita maggiore è necessario abbattere tali pregiudizi, utilizzando razionalità e obiettività.
In fondo la matematica non è mai stata un’opinione!