La generazione dei Millennials è quella che può attuare una “rivoluzione finanziaria“.
I motivi sono tanti: l’età, le conoscenze informatiche e tecnologiche e, soprattutto, una visione diversa della vita e degli investimenti.
Fino a pochi anni fa il mondo finanziario era nettamente separato dal mondo del sociale e dell’impegno per l’ambiente. Oggi le cose stanno cambiando.
Sta mutando il “vecchio” atteggiamento dell’investitore, che pensa solo al guadagno e poi fa beneficienza/volontariato come coabitassero in lui due coscienze diverse. Investire responsabilmente coglie entrambi gli aspetti: quello economico e quello sociale, e le persone cominciano a comprenderlo e ad agire di conseguenza.
E l’’offerta si sta adeguando alla domanda.
I Millennials: la nuova generazione
I Millennials sono i nati tra il 1980 ed il 2000 e oggi sono la parte della popolazione più numerosa (2,3 miliardi di individui). Segue la “Generazione X” (i nati tra il 1965 ed il 1979) con 1,4 miliardi di persone. E per finire, i “Baby Boomer” (i nati tra il 1946 ed il 1964) che sono oggi circa 1,2 miliardi.
I Millennials sono la prima generazione nata e cresciuta con pc, Internet e smartphone e, pertanto, con un accesso illimitato alle informazioni.
Proprio per i numeri e livello di conoscenze che esprimono, il mondo finanziario è sempre più attento verso i Millennials al fine di comprendere quali prodotti e servizi offrire loro.
Valore e valori della nuova generazione
I Millennials sanno cosa vogliono, e non parliamo solo di cifre. Hanno obiettivi d’investimento precisi e, per raggiungerli, redigono anche a piani finanziari. Questo è quanto rileva un sondaggio condotto da Natixis Investment Managers.
La maggioranza dei Millennials interpellati manifesta interesse principalmente per gli investimenti passivi perché:
- danno ritorni maggiori
- sono relativamente “economici”
- sono considerati meno rischiosi.
Il 62% degli intervistati riconosce che questo tipo di investimenti permette di accedere alle migliori opportunità del mercato. Nel contempo, il 58% esprime anche perplessità. Se il rendimento è importante, ancor di più lo è l’impatto sociale dell’investimento. Investire su un indice, come prevede un investimento passivo, significa investire in tutte le società inserite nell’indice stesso, anche quelle meno “sostenibili”. Motivo per cui i Millennials sono particolarmente vigili e critici nei confronti di questi strumenti finanziari.
Per questa nuova generazione la finanza deve essere al servizio del sociale, dell’ambiente, deve contribuire al bene comune. Il suo impatto sociale deve essere positivo.
I punti di riferimento
Pertanto per i Millennials è molto importante la sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti. Le performances extra-finanziarie sono di primaria importanza e devono essere misurabili.
Il motivo di questa crescente sensibilità è da ricondursi al periodo storico in cui la generazione Millennial è nata e cresciuta. La crisi finanziaria del 2008 e la Grande Recessione che ne è seguita ha cambiato gli stili di vita ed ha contribuito a stimolare le coscienze.
I Millennials sono la prima generazione che vive davvero gli effetti del cambiamento climatico e i disagi di un mercato del lavoro completamente stravolto rispetto al passato.
Sono cambiati notevolmente anche i concetti di denaro e risparmio, che sono sempre più profondamente impregnati di un valore ormai imprescindibile: il senso di responsabilità sociale.
Se il mondo finanziario saprà cogliere questa occasione di cambiamento verso una maggiore sostenibilità, farà del bene non solo a se stesso ma a tutto il pianeta e a coloro che ci vivono e ci vivranno.