Dal microcredito una prospettiva verso l’inclusione finanziaria
In un ambito difficile da monitorare come il credito bancario, l’iniziativa di PerMicro offre molti punti su cui riflettere e aspetti da analizzare. La realtà leader nel microcredito italiano, nata a Torino 10 anni fa, si è infatti sottoposta a un’analisi da parte di Tiresia, centro del Politecnico di Milano, che ha monitorato l’andamento delle attività e calcolato gli effetti finanziari e sociali dei microfinanziamenti erogati a imprese e famiglie.
Il periodo preso in esame va dal 2009 al 2014, con 14,6 milioni di euro di prestiti concessi.
Aziende e privati: le differenze
Per ciò che riguarda il microcredito alle aziende, le attività di PerMicro hanno generato un aumento del gettito fiscale annuo di 12,4 milioni di euro, con un risparmio pubblico, dato da costi di sussidi e di pratiche, pari a 3 milioni di euro. Il 71% delle imprese che hanno ricevuto i prestiti ha visto il segno più davanti ai propri ricavi, e il 50% ha assunto almeno una persona. Nella sostanza, viste le performance globali, Tiresia ha calcolato che ogni euro prestato da PerMicro ha generato 1,05 euro di entrate per lo Stato.
Sul fronte famiglie e privati, vicende e numeri mostrano un impatto ancor più positivo. Sono stati finanziati 5.600 privati, quasi 3.000 dei quali hanno risolto il problema della casa, mentre 453 hanno potuto accedere alle cure mediche di cui avevano bisogno. Qui il dato sociale è quello preminente, se si pensa che oltre l’87% di chi ha chiesto un microprestito per spese familiari dichiara di arrivare a fine mese con grande difficoltà. In casi come questi è importante notare che il microcredito funziona da apriporta per il credito bancario tradizionale: il 39% delle famiglie che hanno ottenuto un finanziamento da PerMicro ha poi chiesto un prestito in una normale banca, e l’ha ottenuto nell’80% dei casi.
Esperienze come queste, e numeri come quelli registrati per il comparto imprese, sono un invito a rivedere sia le regole dei contributi pubblici per il microcredito, sia quelle che governano l’accesso al credito bancario da parte dei privati.
“La strada è ancora lunga – dice Andrea Limone, AD di PerMicro – ma i risultati dicono che stiamo andando nella giusta direzione: quella dell’inclusione finanziaria”.