Sostenibilità, come raccontarla
Se sei un imprenditore e hai intrapreso per la tua azienda un percorso di sostenibilità. Oppure sei un consumatore attento alla provenienza dei prodotti che acquista. O un investitore che ha a cuore non solo il rendimento, ma anche l’impatto che hanno sull’ambiente e sul contesto sociale le aziende in cui investe. In tutti e 3 i casi sai che la sostenibilità non è solo una strategia o un processo interno alle imprese. Fa parte del DNA dell’azienda stessa, e nel tempo è diventata uno oggetto prioritario della comunicazione all’esterno.
REPORT DI SOSTENIBILITA’: PERCHE’?
La legge obbliga dal 2017 le imprese di grandi dimensioni a redigere la Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) , che alcune chiamano bilancio o report di sostenibilità. L’Unione Europea è orientata a estendere l’obbligo anche a piccole e medie imprese quotate in Borsa.
Anche le Società Benefit devono allegare al bilancio la relazione annuale d’l’impatto.
Al di là degli obblighi che la legge impone, perché una società rendiconta il proprio impegno ambientale e sociale?
Possono essere diversi i motivi che spingono un’azienda a comunicare lo stato dell’arte della propria sostenibilità. In primo luogo si cerca di far emergere la creazione di valore. E di far crescere la buona reputazione dell’impresa. E di conseguenza la sua capacità di attrarre nuovi clienti e nuovi investitori.
Mi piace anche pensare che il report sulla sostenibilità possa anche avere la funzione di dono. E così coinvolgere tutte quelle persone ed aziende che gravitano intorno alla vita dell’azienda (i cosiddetti stakeholder o portatori d’interesse).
Inoltre un buon report deve evidenziare anche le aree critiche e definire gli obiettivi di miglioramento.
COME SI COSTRUISCE UN REPORT DI SOSTENIBILITA’
Non voglio farti addentrare troppo nei tecnicismi della valutazione d’impatto. Schematicamente sono questi i 4 passaggi principali nella redazione di una DNF:
- Definire gli aspetti di sostenibilità rilevanti sia per la governance che per gli stakeholder (analisi di materialità)
- Tradurre gli aspetti “materiali” in indicatori di performance economica, ambientale e sociale
- Raccogliere e elaborare dati al fine di dare un valore ai diversi indicatori
- Scrivere il report di sostenibilità
GRI STANDARDS: COSA SONO?
La maggior parte delle aziende di grandi dimensioni utilizza uno standard di rendicontazione per la DNF: il GRI . E’ l’acronimo di Global Reporting Initiative, organizzazione non-profit internazionale nata nel 1997. Il suo principale compito nel tempo è stato definire la struttura, i principi e gli indicatori utilizzati nella reportistica di sostenibilità. Ha così favorito la diffusione della DNF, pubblicando guide e strumenti.
Dal 2000 al 2013 sono state pubblicate 4 edizioni delle linee guida. Sull’ultima edizione si sono basati i GRI Standards, che hanno visto la luce dal 2016 al 2018 . Quindi le imprese hanno a disposizione alcuni indicatori universali (GRI 100) e un serie completa di indicatori specifici (GRI 200 Economico, GRI 300 Ambientale, GRI 400 Sociale). Possono essere adattati alle esigenze dell’organizzazione che li adotta. Infatti possono essere utilizzati insieme come una struttura organica oppure singolarmente in base all’aspetto che si vuole rendicontare. Questo secondo approccio è più comune nelle aziende di piccole e medie dimensioni.
E LA FINANZA COSA C’ENTRA IN TUTTO CIO’?
Come ho detto in partenza, puoi aver seguito il mio discorso come imprenditore. Ma come consumatore e risparmiatore potresti chiederti cosa farne di queste informazioni tecniche. Per risponderti mi viene in mente cosa diceva il mio docente di Macroeconomia all’Università: “Non voglio fare di tutti i miei allievi gli economisti del futuro. Desidero che capiscano almeno cosa c’è scritto in un articolo delle pagine economiche di un quotidiano”. Mi auguro che da oggi tu possa percepire meglio la sostenibilità delle aziende in cui investi. Come? Leggendo con un occhio critico i loro report di sostenibilità. Se ti rimane qualche dubbio, o vuoi approfondire alcuni aspetti puoi scrivermi a info@finanzaresponsabile.it . E passare così dalla conoscenza e dalla consapevolezza all’azione.