Paradossale, Easterlin !
Finanza etica. Responsabile. Sostenibile. C’è chi pensa che siano concetti molto elevati. Chi invece sostiene che siano slegati dalla realtà sociale ed economica. Ancora tanti (troppi) ignorano l’esistenza di queste dimensioni del mondo finanziario.
Quotidianamente incontro persone che si concentrano sul “come” vengono investiti i propri soldi. Clienti focalizzati su quanto renderanno. Su quanto siano sicure le proprie scelte finanziarie. E trascurano così l’aspetto centrale: il “perché”, i motivi, gli scopi nell’uso del denaro. E allora fermati un attimo e prova a riflettere su una domanda sempre aperta: in che misura i soldi fanno la felicità?
Ricordi d’infanzia
Mi viene in mente un episodio di quando ero bambino. Collezionavo figurine dei calciatori, per la maggior parte frutto di scambi e giochi fra compagni di classe. Contemporaneamente mio padre aveva deciso di premiarmi: ogni settimana, a fronte dei bei voti, mi comprava un numero crescente di pacchetti di figurine. E così parallelamente, di sabato in sabato, aumentava la mia gioia. Che durava i pochi minuti necessari per appiccicare le figurine sull’album. E poi il desiderio, l’aspettativa si spostava sul sabato successivo. Fino al giorno del mio compleanno. In cui mio padre mi regalò una quantità di figurine decisamente maggiore rispetto al previsto. All’entusiasmo iniziale, si sostituì una sorta di noia. E si insinuò il pensiero: “Non potrò mai ottenere in dono un numero di pacchetti più alto di questo”. Ricordo che lasciai a metà il lavoro di sistemazione delle figurine, e per quell’anno non degnai più l’album di uno sguardo. La felicità fu di mio padre, che da quel momento risparmiò la spesa settimanale per le mie figurine.
Easterlin docet
Eravamo alla fine degli anni ’70. E da scolaro della scuola elementare non potevo sapere che pochi anni prima il mio tipo di reazione era stato oggetto di ricerche accademiche. Richard Easterlin, docente di economia presso l’Università della California meridionale, aveva pubblicato nel 1974 un suo studio. Che aveva portato all’individuazione del paradosso di Easterlin o paradosso della felicità. L’economista aveva indagato la relazione fra benessere economico e felicità. Ed aveva notato che la felicità cresceva fino al raggiungimento di una certa soglia di reddito. Superata la quale, la felicità tendeva a diminuire. Descrivendo la relazione con il grafico sotto riportato, Easterlin aveva ottenuto una sorta di parabola rovesciata.
La parte crescente della curva dà ragione a Woody Allen. Che ha affermato “ Il denaro non dà la felicità. Figuriamoci la miseria”.
La parte decrescente deve farci riflettere.
La prossima volta che prenderai una decisione in campo finanziario fermati a pensare a che cosa e quando ti serviranno quei soldi. E capirai che la spinta verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi di vita sarà la molla migliore. Che ti darà la vera felicità . Elementare, Watson. Anzi…paradossale, Easterlin!