Let’s talk about “engagement”!
Il termine inglese “engagement” si traduce letteralmente: impegno, coinvolgimento.
L’engagement in finanza è l’attività che gli azionisti portano avanti all’interno delle società in cui investono, al fine di sensibilizzarle su temi specifici e spingerle al cambiamento.
Una società di gestione di fondi acquista azioni di alcune società. In tal modo ne diventa un’azionista e, quindi potrà partecipare alle relative assemblee. Avrà così il potere di influire sulle politiche aziendali delle società in cui investe.
Engagement sociale: il caso Apple
Un caso importante di engagement sociale viene da Apple. Due grandi investitori del colosso di Cupertino, guidato dal 2011 da Tim Cook, hanno inviato una lettera contenete un preciso monito alla società.
Jana Partners e California State Teachers’ Retirement System (CALSTRS) sono i due fondi in questione che controllano, insieme, circa 2 miliardi di dollari di azioni Apple (il valore totale delle azioni Apple è di circa 870 miliardi di dollari). Benché la loro quota aziendale sfiori appena lo 0,23%, hanno il potere di farsi sentire.
Essi riprendono gli studi effettuati presso le Università di Harvard e San Diego sull’utilizzo degli smartphone da parte di giovani e adolescenti. Dalle ricerche è stato rilevato un netto incremento di disturbi dell’apprendimento e problemi emotivi in chi fa uso eccessivo di questi strumenti elettronici. Chi li utilizza per più di 3 ore al giorno corre un rischio maggiore di “cadere” in depressione e, addirittura, arrivare al suicidio. Il mercato analizzato è quello statunitense, comunque rappresentativo di una realtà globale.
I due fondi in questione hanno perciò “invitato” Apple a sviluppare applicazioni e sistemi che tutelino la salute dei più giovani; nello stesso tempo hanno chiesto che i genitori abbiano la possibilità di controllare e ridurre l’uso dei devices. Una cosa giusta sul piano sociale ed economico. L’impatto sociale è ovvio. Sul piano economico, agire in tal modo significa prevenire eventuali richieste, anche significative, di risarcimento danni, per ignorato allarme sociale. Si evitano pertanto le controversie.
Engagement ambientale: il caso Exxon Mobil
A settembre 2017, si è tenuta l’assemblea annuale di Exxon Mobil. In questa sede, il 62,3 % dei soci del gigante energetico americano ha votato affinché la società condivida più informazioni sulle conseguenze che clima e regolamentazioni possono avere sull’attività del gruppo. Tra i soci ci sono fondi come Blackrock e Vanguard.
Anche in questo caso, la spinta decisiva verso una maggiore trasparenza è venuta proprio dagli azionisti. Per il momento si tratta di migliorare i report per renderli sempre più precisi ed affidabili.
Per gli azionisti, è molto importante valutare:
- i rischi climatici;
- l’impatto di tali rischi sulle attività del gruppo;
- le azioni messe in campo dal gruppo per fronteggiarli.
Darren Woods, attuale CEO, ha deciso di ridurre i livelli di emissioni di gas serra derivanti dall’attività della compagnia.
Molte compagnie, europee e non, operanti nel settore energetico hanno visto nella politica sul clima un’opportunità importante. Si deve fare di più nel settore energetico e il punto di partenza sono proprio le fonti di energia, che dovranno essere più pulite e rinnovabili.
Possiamo concludere che diverse sono le sfide, tanti i cambiamenti da porre in essere: sempre più importante sarà la spinta dal basso, che gli azionisti porteranno avanti all’interno delle singole realtà societarie.