Se hai seguito gli articoli delle ultime settimane, hai visto come ho usato più di una volta la metafora del viaggio. Anche questa settimana continuiamo il nostro percorso. E parliamo di lezioni di guida. Come quelle che mio figlio, da pochi mesi maggiorenne, sta iniziando a prendere.
Anche tu, se sei un guidatore, hai bene in mente che cosa vuol dire imparare a portare una macchina, a piccoli passi.
SCUOLA GUIDA
Nei giovani dell’età di mio figlio si rivede tutta l’ansia da prestazione che ho vissuto più di 30 anni fa. E le domande che affollano la mente nelle prime prove al volante sono sempre le stesse: come si mette in moto? Come si gestiscono i pedali? E come si passa da frizione a freno senza far andare la macchina in panne? Come faccio a tenere sotto controllo la velocità per cambiare la marcia ed evitare passi falsi?
Sono domande che ci siamo posti tutti nelle nostre prime esperienze seduti al posto del guidatore.
Poi, pian piano, grazie alle indicazioni di un istruttore e grazie soprattutto alla pratica e all’esperienza, abbiamo smesso di riflettere.
È come se tutta la teoria presente nel cervello si fosse trasformata in atto pratico.
Non ho più bisogno di chiedermi come gestire il freno, so farlo da solo. Anche e soprattutto in situazioni di rischio improvviso.
Non ho più bisogno di saper gestire le marce e la velocità. Nemmeno mi serve tenere sotto controllo il contachilometri: salgo in macchina, metto in moto e inizio il mio viaggio.
GUARDARE OLTRE IL CRUSCOTTO
Ebbene, nella mia esperienza come consulente finanziario, mi è capitato di avere a che fare con clienti che guardano fisso il contachilometri perché vogliono tenere sotto controllo qualsiasi cosa.
Inconsapevoli del fatto che guardare sempre il contachilometri può anche portare ad andare a sbattere.
Mi spiego meglio. Mi riferisco principalmente a due categorie di persone.
La prima è quella che tiene in considerazione solo il rendimento e le performances. Se le cose vanno bene, si pensa in automatico che il consulente finanziario abbia svolto a dovere il suo lavoro. Ma quando vanno male è sempre il professionista ad aver sbagliato. In realtà, non funziona così: le performances dipendono soprattutto dai mercati e i mercati sono imprevedibili.
La seconda categoria invece tiene in considerazione l’obiettivo finale ma solo nei termini della realizzazione. Fissare un obiettivo non vuol solo scegliere qualcosa. Vuol dire scegliere, ma anche iniziare ad agire affinché quello stesso desiderio si realizzi. Non si può aspettare che tutto semplicemente accada: serve tempo, pianificazione, strategia e attenzione.
Avere sempre sotto controllo il contachilometri, nel mondo finanziario, vuol dire partire per un viaggio tenendo conto solo delle prestazioni della macchina e del motore. Senza, tuttavia, pensare a quale attrezzatura portare con sé per vivere al meglio l’esperienza.
Partiresti mai per una settimana bianca senza avere i penumatici giusti e senza catene per la neve? Non riusciresti a guidare la macchina, anche se fosse una Ferrari.
PIANIFICA PER MIGLIORARE IL VIAGGIO (E ARRIVARE ALLA MÈTA)
Questo vuol dire che ogni viaggio va pianificato, perché avendo un piano potrai, in primo luogo, goderti il viaggio, dall’inizio alla fine, senza la paura di schiantarti. Anzi, l’aver pensato a tutto ti consentirà di affrontare anche imprevisti e criticità. Potrai inoltre godere della compagnia di un “istruttore”. E qui è immediata l’analogia con la pianificazione dei tuoi risparmi: esattamente come per imparare a guidare, anche nel mondo finanziario hai bisogno di qualcuno che si metta al tuo fianco e ti dia le dritte giuste. Infine, pianificare ti permetterà di partire e arrivare a destinazione senza problemi: perché avrai un itinerario da seguire e anche un’idea sul tempo richiesto per raggiungere la tua destinazione.
Allora, come mi siedo accanto a mio figlio nelle sue prime guide, essere un consulente finanziario per me vuol dire mettermi al fianco di ogni singolo cliente per accompagnarlo nel suo viaggio.
Non come garante di performance positive.
Né come persona responsabile in caso di performance negative.
Voglio essere quel professionista – amico! – che resta accanto nei momenti belli e in quelli brutti. Ma in questo modo: trovando sempre la soluzione migliore per le esigenze del cliente.
La soluzione migliore, oggi, ha un nome preciso: pianificazione finanziaria evoluta.
Quanto ne sai?
Forse, dovremmo iniziare a parlarne insieme! Puoi farlo scrivendomi a mauro.ventura@finanzaresponsabile.it.
Ti auguro di trascorrere una buona Pasqua. Ci ritroviamo qui la prossima settimana!